Il punto cieco della leadership contemporanea – è tempo di guardare avanti

Otto Scharmer e la Teoria U

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di Valeria Bonghi

Ieri, con Luciana, abbiamo partecipato all’evento Cominciamo! a Milano, prima volta di Otto Scharmer in Italia. Otto è il padre della Teoria U, una delle metodologie più apprezzate nel change management contemporaneo, introdotta oltre dieci anni fa e che si ispira a Peter Senge ed Edgard Shein.

Personalmente sto approfondendo questa teoria e le sue ragioni da non molto tempo e per me è stata una bella occasione di arricchimento professionale.

Quali sono i punti salienti della Teoria?

In sostanza la Teoria affronta il tema del cambiamento da un punto di vista relativamente nuovo, indirizzando domande quali: come possiamo imparare dalle situazioni di crisi e co-progettare soluzioni efficaci e come possono le aziende, le organizzazioni, le comunità imparare a vedersi e a connettersi con il futuro emergente. Ciò di cui ci ha parlato ieri Otto è che siamo di fronte ad un punto di rottura e che, abbiamo poco tempo, è troppo tardi per evitare che tale rottura avvenga. Una rottura dovuta principalmente a tre fratture inevitabili e senza precedenti, quella ecologica, quella sociale e quella spirituale, quest’ultima intesa come perdita di significato e del Sè. Tre possono essere le possibili reazioni a situazioni di forte rottura:

  • il Downloading, comportarsi come d’abitudine, che porta al mantenimento dello status quo
  • il Turning Backwards, guardare indietro, che porta alla negazione del sintomo, a comportamenti distruttivi e a perdere la connessione con le proprie potenzialità (paura, colpevolizzare gli altri, tirare su dei muri)
  • il Leaning Forwards, guardare avanti, che porta ad una profonda comprensione del contesto complessivo, del significato del proprio essere ed agire, aprendosi a nuovi scenari evolutivi.

Molto interessanti sono stati alcuni esempi di questi comportamenti, sia a livello individuale che collettivo, che ci ha condiviso Otto e che sono serviti a dare corpo alla teoria.

C’è quindi un passaggio fondamentale da fare, che è quello di porsi nella condizione di guardare avanti superando quel che Otto definisce il punto cieco.

C’è un punto cieco nella leadership, nel cambiamento sociale e nel management e riguarda il luogo interiore, la sorgente da cui operiamo. Noi sappiamo cosa facciamo e come lo facciamo ma sappiamo poco del luogo da dove vengono le nostre azioni, dell’origine delle nostre azioni. Ed è proprio su questa ricerca che la Teoria U ci offre un percorso, degli strumenti e ci mette in grado di connetterci con il nostro alto potenziale.

La cosa bella di questa teoria è che racchiude in sé una visione del mondo, della società e degli individui coinvolgente e da cui non si può prescindere; un mondo meraviglioso, unico e fragile che va protetto, una società che deve passare da una visione ego-sistemica ad una eco-sistemica e le persone che, attraverso un percorso di consapevolezza, possono riacquistare il significato profondo del proprio agire nella società e nel mondo.

E per iniziare…concedetevi 20 minuti in assoluta concentrazione per guardare questo bellissimo video sull’Overview Effect, proiettato durante l’evento in una versione adattata.

L’Overview Effect, descritto per la prima volta dall’autore Frank White nel 1987, è un’esperienza che trasforma la prospettiva degli astronauti del pianeta e del genere umano che lo abita. Le caratteristiche comuni dell’esperienza sono un sentimento di meraviglia per il pianeta, una profonda comprensione dell’interconnessione di tutte le vite e un rinnovato senso di responsabilità nel prendersi cura dell’ambiente.

Overview Effect: https://vimeo.com/55073825

 

 

Spunti di riflessione: